Le impressioni per contatto della serie Non era abbellirvi sono stampe realizzate senza il supporto di una macchina fotografica, per mezzo di una procedura antica e alchemica, che restituisce al visibile il suo sembiante nascosto.
La sperimentazione di questo procedimento limita l’intervento umano e tiene soprattutto in considerazione il percorso metamorfotico per il quale, alla macerazione biologica degli elementi adoperati, ne corrisponde una sublimazione quasi spirituale.
Dall’osservazione della natura e dei suoi cicli, dell’umido, del secco e dell’impermanente, le impressioni per contatto affiorano, come un tumulto silenzioso ed estremo.
Avviene così.
Le parti organiche prescelte, -semi, radici, fiori, foglie e steli- dopo essere state raccolte (quasi sempre nella terra dove vivo), vengono disposte e composte, in camera oscura, su fogli di carta fotografica. Poi affidate, dentro presse, alla luce esterna del sole o della luna, per un tempo che varia dai pochi minuti alle diverse ore ai giorni.
Durante l’esposizione della composizione ai raggi, il naturale interagisce con i supporti utilizzati e una traccia, visibile dopo un processo chimico che si svolge al buio, si traspone.
Le strutture interne dei soggetti si palesano in modo ogni volta singolare, in scenari cromatici variegati e suggestivi, forti o delicati, condizionati dall’umore dei vegetali e dal temperamento della luce, che varia a seconda delle condizioni metereologiche, del periodo dell’anno e della giornata, dal tempo di esposizione.
La tecnica non consente la riproducibilità, ogni visione è quindi spontanea e non riproducibile.